La timidezza non sempre è un problema. Ti sarà forse capitato di sentirti a disagio in una situazione in cui ti sei trovato al centro dell’attenzione, di fronte ad un applauso in pubblico o prima di fare i ringraziamenti dopo gli auguri corali di buon compleanno o congratulazioni.
Se ti riconosci in questi semplici esempi e sono solo alcuni dei tanti che vivi in presenza delle altre persone è probabile tu rientri nel grande gruppo dei timidi.
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Quando una persona è timida?
Battito cardiaco accelerato, salivazione azzerata e “farfalle” nello stomaco sono alcuni dei principali segnali fisici che compaiono in una situazione di contatto con gli altri ed esposizione di te di fronte agli altri. Se preferisci nasconderti, ti metti in seconda fila, fai parlare un altro, stai utilizzando alcune strategie per evitare il disagio di esporti adattandoti ad ambienti sociali.
Sebbene la timidezza sia a volte considerata un disagio, essa è un tratto caratteriale apprezzato in molti ambienti.
Spesso considerata affascinante, la persona timida proprio per la distanza che tiene nei confronti degli altri, è un ottima osservatrice e ascoltatrice. È capace di empatia e sintonizzazione con i bisogni altrui, non si impone sul prossimo e mantiene la giusta distanza perché a sua volta ha bisogno di un tempo più lungo per “scaldarsi” e avvicinarsi o farsi avvicinare.
Senza la timidezza l’ambiente che ci circonda sarebbe abitato da arroganza, povertà affettiva e insensibilità.
Allora perché i timidi e non solo considerano a volte il tratto del proprio carattere un problema?
Il problema che viene riportato più frequentemente è il darsi poco valore, occuparsi poco di sé, non difendere abbastanza i propri bisogni e talvolta “perdere dei treni”, occasioni che procedono velocemente e che per fermarsi hanno bisogno che la persona sia più visibile e audace.
Sapere di essere timidi è il primo passo per trattarsi con rispetto e aiutarsi per non perdere occasioni importati per la propria vita professionale e sentimentale. E’ fondamentale però distinguere se ciò che provoca il disagio nello stare con gli altri sia una questione caratteriale (che al variare dei contesti cambia) oppure se si tratti di timidezza come forma di ansia sociale.
Timidezza o ansia sociale?
La timidezza può raggiungere un livello estremo da essere una vera e propria variante dell’ansia sociale. Si riscontra in questo caso costante agitazione fisica (accelerazione sanguigna, senso di soffocamento, tensione muscolare, aumento della pressione sanguigna) di fronte a situazioni sociali nuove o in cui ci si sente insicuri; presenza di schemi mentali negativi, pensieri che autocriticano la propria persona e prevedono un rifiuto da parte degli altri o la percezione di non meritare riconoscimento.
La timidezza si trasforma più facilmente in ansia sociale se si possiede una bassa autostima, amplificando l’attenzione sui propri limiti invece che sulle proprie risorse. Questo il motivo per cui si innesca una costante osservazione di se stessi che porta ad evitare brutte figure, critiche e rifiuti.
Si tratta di ansia se i principali segnali di disagio riguardano le prestazioni e il contatto con gli altri.
L’ ansia da prestazione è strettamente legata alla paura dello sguardo degli altri e del loro giudizio, sia che stiamo svolgendo un compito sia che non stiamo facendo nulla… Anche mentre non stai facendo nulla potresti temere di essere criticato!
L’ ansia legata al contatto con gli altri ha a che fare con la paura di esprimere il proprio punto di vista, i propri diritti e il dissenso. Il vissuto spesso è di non riuscire a farsi valere.
Un’ insicurezza che è spesso presente anche durante i momenti iniziali di conoscenza degli altri.
L’ insicurezza di sentirsi accolti e rispettati portano a temere la vicinanza degli altri e il loro rifiuto.
Come la psicoterapia può aiutarti a superare la timidezza
Come psicoterapeuta consiglio di ricercare uno spazio personale per conoscere e condividere i vissuti, fatti di ansie e desideri rispetto il rapporto con gli altri, contraddistinti da inibizioni e blocchi. La psicoterapia che propongo si focalizza nel conoscere i vari aspetti coinvolti nelle situazioni stressanti, esplorando sia come il modo di pensare influisce sul comportamento esteriore, sia su come lo stato d’animo influisce sui pensieri e sugli atteggiamenti verso gli altri (aperti o chiusi).
Emozioni, pensieri, comportamenti infatti costruiscono un’ interconnessione dinamica e solo entrando nella propria storia e sfera personale è possibile abbassare lo stato di allerta e agitazione che disturba il proprio vivere quotidiano, ottenendo maggiore spontaneità ed elasticità.
Se vuoi intraprendere un percorso di psicoterapia puoi contattarmi come psicoterapeuta a Padova.
Per sostenerlo, accetto il bonus psicologico recentemente approvato.
Ultimo aggiornamento 25 Agosto 2022 by Gloria Frizzarin Psicologo Padova