Succede nel corso della vita di ogni persona un momento in cui ci si trovi dentro a svolte e grandi cambiamenti dentro uno scenario improvvisamente diverso da quello precedente ritenuto famigliare e sicuro.

Ogni piccolo cambiamento rappresenta un passaggio verso un nuovo equilibrio e questa fase è tracciata da sentimenti di spaesamento, instabilità e senso di incertezza, nella costruzione di un nuovo adattamento. È naturale che le situazioni nuove che ci troviamo ad affrontare ci provochino paura e timore nel fronteggiarle perché non ancora conosciute e non ancora sperimentate e per le quali non abbiamo ancora alcuna mappa mentale che ci aiuti a fare previsioni del futuro.

Spesso i passaggi di vita sono accompagnati da crisi e, a volte, può accadere, che la crisi sia vissuta come fosse un tunnel senza uscita, in cui non si intravvede alcuna luce.

Quali possono essere i passaggi di vita che tipicamente portano in sè momenti transitori di incertezza e che richiedono tempo di adattamenti?

I passaggi possono essere svariati e il modo in cui li si attraversa dipende principalmente da quanto repentinamente accadono e se la persona si è in un certo modo preparata. Tra i più riconosciuti dalla comunità sono il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, dall’adolescenza all’età adulta, la nascita di un figlio, il cambiamento del lavoro, la perdita del lavoro, la perdita di una persona significativa, il cambiamento di ruolo e fasi della coppia (come il passaggio da essere partner ad essere genitori).

Come dice Micoli: “(…) Non c’è alcuna pretesa magica di soluzione dei problemi del vivere (nessuno di noi potrebbe mai averla!), ma c’è la testimonianza collettiva che le crisi fanno parte della vita e sono in genere attraversabili, dall’inizio alla fine, come le hanno attraversate tanti (…) uscendone spesso arricchiti nella loro umanità e nel bagaglio mentale che li accompagna.”

Diventa quindi basilare non rimanere soli durante la crisi, non rimanere soli ad ascoltare solo la propria mente e le proprie paure o desolazioni, ma rimanere in contatto con la Testimonianza di altri che le hanno attraversate. Questo può avvenire con l’aiuto di buoni libri, grandi compagni dell’esistenza, con il riservarsi uno spazio terapeutico personale o la scelta di unirsi ad un gruppo di condivisione tematica.

“L’unica cosa che ci può aiutare è allora non tanto l’intravvedere la luce alla fine del tunnel quanto l’avere vicino qualcuno che la possa intravvedere per noi in silenzio”.

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Carl Gustav Jung