E’ naturale chiedersi che cos’è davvero l’autostima e come si alimenta, come farla crescere.
Qual è il significato di autostima?
L’ autostima, lo dice la parola, indica la stima, il valore, per la psicologia, il valore personale che ognuno attribuisce a sè stesso. Essa deriva da come ci si percepisce.
Si parla spesso di bassa autostima o di alta autostima. A me piace parlare di sana autostima.
Possedere una sana autostima è frutto di un cammino percorso insieme agli altri e, in parte, percorso da soli. L’autostima ha origine nell’infanzia e dura tutta la nostra storia.
Sento spesso persone descrivere l’autostima come il mostrarsi sicuri di sè, sapere come farsi valere e mostrare forza interiore.
In parte è così, ma, non basta.
L’ autostima è un processo più profondo e… riguarda il nucleo di noi stessi.
La stima di sé è il contenuto più profondo della vita umana.
(Sándor Márai)
Quanto è importante l’autostima
L’ autostima è influenzata principalmente dal valore che tu dai a te stesso.
Hai sana autostima se senti il tuo valore, te lo ricordi e lo esprimi. Dai valore a te stesso se ti rispetti e ti dai dignità.
Sentire il proprio valore consiste nel percepirsi come Persone con caratteristiche specifiche, limiti e capacità, desideri, preferenze e bisogni. Hai mai pensato che trattarti come Persona presuppone che tu riconosca di avere dei bisogni e dignità?
Si tratta di percepire pienamente le proprie esigenze, le proprie emozioni (che ci parlano di come stiamo) e condizioni fisiche.
I fattori che influenzano l’autostima
Se possiedi una sana autostima sai accettare come ti senti, sei in grado di capire il perchè ti si senti in un certo modo e accogli le emozioni che vivi.
Il senso di autostima comprende sia l’essere convinti del proprio valore, che avere fiducia nelle proprie capacità. L’immagine che abbiamo di noi si costruisce gradualmente nell’esistenza. A partire dai giudizi, incoraggiamenti, conferme o riprese ricevuti dall’ambiente esterno fino ad arrivare alle esperienze fatte direttamente e ai successi o insuccessi derivanti dal proprio comportamento.
Nella costruzione della propria identità ognuno ha messo mattoncini per definire chi è e chi non è, cosa sa fare e cosa non sa fare. Ciò che crediamo di essere, tuttavia, dipende da cosa percepiamo di noi stessi. E a volte la percezione è limitata oppure offuscata.
Cosa vuol dire non avere autostima?
Il segnale di una scarsa autostima è direttamente proporzionale a quanto temi di non corrispondere allo standard di prestazione che ti sei dato e a quanto temi di fallire. Più questo timore è alto, più avrai bisogno delle conferme da parte degli altri.
Se ti scopri impegnato a testare le conferme degli altri in modo continuo allora ti stai allontanando da te… e guarderai te stesso come se fossi un osservatore esterno, un giudice.
Se hai scarsa autostima interpreti le tue debolezze o mancanze come un segnale di totale incapacità: “sono un incapace!”… una frase durissima che ho sentito pronunciare persino nei cartoni animati per bambini!
Il passaggio sarà velocissimo dal direi “sono un incapace!” al dire: “sei un incapace!!!”
Accettare difetti e debolezze e smettere di criticarti ti consentirà di temere meno le critiche esterne e, parallelamente, tollerare e comprendere maggiormente i difetti altrui.
Di fronte ad un fallimento, la persona che ha buona autostima, sarà frustrata, delusa, ma reagirà dicendosi: dovrò fare meglio, posso impegnarmi diversamente o imparare di più per affrontare il compito la prossima volta! La persona con scarsa autostima invece interpreta il fallimento come dimostrazione della propria incapacità, senza darsi chances ma evitando compiti simili nel futuro e bloccandosi.
Autostima: come alimentarla con la psicoterapia
L’ autostima non è stabile. Ci sono situazioni che la mettono a dura prova. Pensiamo a come l’immagine di sè di fronte ai cambiamenti è costretta a rimodellarsi. Al cambiare dell’età infatti le fonti di sicurezza di sè cambiano e cambiano le aspettative su di noi e su come gli altri ci vedono.
Per questo, per rimanere fluida e far fronte ai cambiamenti, l’autostima ha bisogno di nutrimento dalle radici, come fosse un albero. La psicoterapia è il “giardino” giusto per dare cura e spazio alla propria autostima.
Cosa alimenta le radici dell’autostima?
Ecco i 4 principali settori dai quali l’autostima riceve nutrimento dalla psicoterapia :
- le prestazioni (studio, lavoro, esperienze culturali, capacità singolari intellettive)
- le relazioni sociali (vita famigliare, amici, competenze sociali)
- la vita emotiva (stato d’animo generale e le emozioni più frequenti)
- l’aspetto fisico (aspetto fisico e capacità riguardanti il corpo e il movimento)
Potresti accorgerti di sentirti insoddisfatto in uno specifico settore e ritenere di non trovare il tuo valore in quello. Spesso i settori in cui ci sentiamo più scarsi sono quelli che più evitiamo e di cui non ne parliamo volentieri a qualcuno.
Riservare però del tempo e spazio per esplorarli ti permetterà di trovare stanze luminose che attendono solo di essere visitate e vissute.
Ora ti lascio con queste domande: in quale settore tu intendi migliorarti? E in quali situazioni intendi affermare di più il tuo valore?
Ultimo aggiornamento 7 Febbraio 2023 by Gloria Frizzarin Psicologo Padova