Ti sarà capitato di sentirti in ansia e considerarla un problema da risolvere… velocemente. L’ansia, sentimento non gradevole, è però un fenomeno complesso, derivata della paura, emozione comune a tutte le culture. L’ansia si differisce dalla paura perchè si presenta prima della comparsa del pericolo. Una reazione anticipatoria.
Come tutte le emozioni e i sentimenti, l’ansia, fa da carburante e ha la funzione di mettere in moto l’organismo verso un’azione finalizzata a proteggerti ed esprimerti in modo più presente e in contatto con ciò che hai attorno.
L’ansia è cittadina di noi stessi, ma da noi spesso esiliata per la sua connotazione “disturbante”.
Che effetti fa l’ansia?
Sentimento formato da un insieme di preoccupazioni, desideri, incertezze, l’ansia può disturbare e rappresentare una vera e propria interruzione.
Quali sono i sintomi?
Ecco come ti potrebbe disturbare:
- attraverso sensazioni corporee destabilizzanti (affanno, strettezza del respiro, aumento o diminuzione della temperatura, accelerazione o rallentamento del movimento, desiderio di agire e freno ad agire)
- nel pensiero (incertezza, confusione, disorientamento)
- con rappresentazioni di eventi catastrofici e fallimentari e con immagini di te inaccettabili (il pensiero di fare figuracce, sentirsi inadeguati, impreparati, lenti, impacciati, rifiutati…)
- infrangendo la mappa mentale che possiedi rispetto una data situazione.
Reazione allo stress, l’ansia può essere buona e portare a risposte adattive spingendoti a compiere uno sforzo prestazionale finalizzato ad ottenere i risultati attesi.
Ha senso provare a superarla, usandone l’energia e l’eccitazione che innesca, aumentando la propria concentrazione, incrementando l’impegno e l’attenzione per arrivare ad una prestazione desiderata.
In questo senso l’ansia serve a spingere l’organismo titubante e dondolante verso una data direzione. Nell’attesa del pericolo, infatti, l’ansia richiama la nostra attenzione acutizzando i nostri sensi, aumentando la memoria e la tensione muscolare.
Cosa prova chi soffre di ansia?
Tuttavia, quando provare ansia è motivo di sofferenza, è il segnale che il rapporto con essa è eccessivamente conflittuale e chi lo vive ha la sensazione di sentirla “estranea”, tanto da utilizzare tutta la forza per bloccarla, nel tentativo di ripristinare velocemente la condizione di riposo. Purtroppo questo sforzo fallisce con il risultato di percepirsi impotenti, oppressi e confusi.
Può essere considerata una nemica. Mi piace la metafora dell’esule per rappresentarla. Come tutti gli esuli l’ansia ha il privilegio di possedere una verità da comunicare, un punto di vista sulla propria patria in contrasto con il potere dominante, e quindi da essa venir “punita” con l’allontanamento (dal latino exilium, ex: fuori e solum: terra). L’esule è colui che si trova lontano, via dalla propria terra. E più questo sentimento viene allontanato da sè, non conosciuto e non ascoltato, più l’irrigidimento della persona diventa intenso. Per questo motivo nei Disturbi d’Ansia, ai primi segnali, l’allerta fisiologica cresce intensamente da provare ansia di sentire ansia.
Mentre compare si potrebbe provare la sensazione di isolamento dagli altri e al contempo troppa vicinanza, incertezza e agitazione nel sentirsi agitati.
Come si può curare l’ansia?
È proprio familiarizzando con questa esperienza rivolgendo l’attenzione a ciò che avviene internamente a sè stessi, il primo passo per guardarla e riconoscerla come parte di sè, trattandola come alleata e amica.
Diventa quindi necessario e positivo comunicare ed esprimere cosa significhi vivere le sensazioni sgradevoli dell’ansia e chiedere aiuto per ricevere sostegno.
Spesso chi vive i sintomi di un Disturbo d’Ansia teme di soffrire di qualcosa di potente, sconosciuto e dominante, difficile da descrivere e far capire ad altri tanto che la richiesta d’aiuto viene fatta quando la sofferenza è molto acuta e bloccante. In Italia almeno due milioni di italiani soffrono d’ansia.
In qualsiasi momento puoi decidere di richiedere supporto. Il lavoro psicoterapeutico si dimostra molto utile per trovare abilità e serenità nel gestire gli episodi di ansia.
Quando l’ansia è grave?
Ogni persona percepisce diversamente la propria soglia di gravità rispetto la sofferenza e il disagio interiore.
È importante però legittimarsi a chiedere aiuto quando il disagio è troppo intenso. La soglia di gravità in generale viene raggiunta quando la sofferenza condiziona il normale svolgimento delle attività quotidiane (andare al lavoro, studiare, intraprendere piccole decisioni, uscire all’esterno, muoversi) e le relazioni con gli altri.
Talvolta l’ansia comporta la perdita dell’autonomia e porta a dipendere troppo dagli altri, tanto da risultare bloccante.
Potresti essere costretto a ricorrere al trattamento farmacologico per tenere stabili le tue giornate. Questo se unito alla psicoterapia si rileva nella maggior parte dei casi molto utile nel prevenire ricadute dopo la riduzione e sospensione dei farmaci.
Alcuni esercizi
Un esercizio che puoi fare per cominciare a “fare amicizia” con questa sconosciuta è provare a modificare la frase: “sono in ansia” con: “mi sento in ansia”.
Prova a dire e a dirti nei casi in cui la avverti: “mi sento emozionato”, “mi sento agitato”, “mi sento insicuro”, “mi sento a disagio”.
Non aver fretta a cacciare quel movimento interno, quest’ebollizione che sta comparendo dentro di te. Respira e rallenta e magari distanziati un po’ dagli altri. Ascolta cosa succede nel dire o nel dirti come ti senti.
Nel lavoro psicoterapeutico accompagno la persona a contestualizzare con precisione dove, come e con chi emerge l’ansia.
Gradatamente accompagno il cliente a rivolgere l’attenzione su di sè e come blocca l’eccitazione.
Entrare in contatto con questo vissuto ti permette di acquisire maggiore spontaneità, fiducia nel tuo coraggio di “andare verso” cose nuove e ampliare il campo di possibilità di azione e soluzione, stando nella tua eccitazione, processo naturale di un cambiamento di stato.
Cara e coraggiosa amica esiliata, se avvicinata e richiamata in patria, avrà il potere di liberarti da vecchie rigidità e aiutarti ad esprimerti con spontaneità e consistenza.
Ascolta il messaggio della tua ansia. Ti offrirà il dono di “doverti” fermare e guardare dentro, per poi guardare fuori e riguardare dentro, decidendo quale ritmo, tempi e sostegni sono per te necessari per respirare nelle situazioni che più ti destabilizzano.
Ultimo aggiornamento 2 Maggio 2022 by Gloria Frizzarin Psicologo Padova